Ecco l’ultima mia realizzazione!
E’ da un pezzo che volevo finire questo carro ed il piccolo diorama che avrebbe dovuto contenerlo…
Il lavoro è stato snervante, soprattutto il montaggio dei cingoli. Mi sono divertito con l’ambientazione, però! 
Giusto per far vedere che non sono proprio fermo… 
Ecco la mia ultima realizzazione in autocostruito per l’ambientazione del Tiger: due cassette di frutta, una integra (e piena), l’altra distrutta.
Le assi verticali di base quadrata sono in plasticard, mentre tutte le altre assi sono in cartoncino, nella fattispecie una scatola di medicinali.
Le mele, invece, sono realizzate con il DAS, mentre il picciolo è un pezzo di filo di rame. Probabilmente sarebbero venute meglio con la green stuff… 
La colorazione è interamente ad acrilico, con colori Citadel o Vallejo.
Ecco le foto:
Ultimamente ho poco tempo per modellare ed ancor meno per postare sul mio sito.
Nonostante questo sono riuscito ad andare avanti con il tigre!
Costruzione
Ho terminato di montare tutte le parti in plastica, mi sono autocostruito alcuni ganci (non certo all’altezza di quelli fotoincisi della Voyager, ma a me al momento basta così ) ed ho aggiunto un cavo in resina e metallo della KARAYA (codice TCR3502).
Ho deciso di omettere i due cavi della parte sinistra del carro, così da variare leggermente la sua linea. Non ho, però, cercato di simulare danni dovuti ad un eventuale colpo…
L’ultimo post relativo al 234/1 risale a più di un anno fa!
Ok, questo mezzo -ed il dioramino che lo ospita- è finito ed ha al suo attivo un paio di mostre… ovviamente nessun piazzamento! 
234/1, dettagli finali
L’autoblindo ha ricevuto una generosa dose di “fango” simulato con del gesso, dei pigmenti ed un minimo di resina acrilica del range Mig.
Il mezzo è stato quindi assemblato in tutte le sue componenti ed ha atteso l’ambientazione.
Ambientazione
Per l’ambientazione ho deciso di usare l’angolo di casa rurale di cui ho parlato qui, qui e qui.
Ho deciso per una strada dissestata in pietra, verosimilmente in un qualche remoto angolo nell’Europa dell’Est, con il mezzo in pattugliamento ed un soldato tedesco che sta andando a controllare qualcosa.
Hobbit, il negozio di gdr e miniature di Treviso, ha organizzato per la seconda volta un “game day” in cui l’evento principale è stato il torneo di Warhammer.
Uno degli eventi “collaterali” (il primo di una lunga serie, si spera) era un concorso di figurini in pieno stile GD: miniature dipinte del range di prodotti Games Workshop, originali o modificate.
La location non era delle più felici e soprattutto non era per niente segnalata. Infatti il numero dei partecipanti al concorso è stato scarso: i figurini in gara erano talmente pochi che le due formule (miniatura singola e categoria open) sono state accorpate.
Idea generale
La linea dello Sturmgeschütz mi ha sempre affascinato, per cui ho deciso di cimentarmi con uno di questi carri.
La foto di uno piccolo diorama raffigurante uno Stug in mimetica invernale mi ha dato un ottimo spunto per la realizzazione di questo carro e l’aver trovato il “value pack” della Dragon Stug III ausf. E nel mio negozio di fiducia mi ha dato la spinta che ci voleva.
Ho da poco iniziato ad usare le fotoincisioni e quindi non sono molto pratico.
Ovviamente la mia prima fonte di documentazione è internet, per cui ho cercato qualche guida che mi spiegasse come gestire al meglio le fotoincisioni.
Questo video spiega le basi e devo dire che è parecchio interessante!
Cercando video su youtube, ho trovato questo video che spiega come assemblare una cartucciera in fotoincisione.
Utile soprattutto per carpire alcuni trucchi su come montare le fotoincisioni!
Mentre guardavo se in rete c’era un buon modo per invecchiare i cingoli, mi sono imbattuto in questo splendido tutorial del grande Mig Jimenez.
Spiega dettagliatamente come ottenere delle maglie invecchiate dal tempo e coperte di polvere.
Ecco un bellissimo articolo che tratta la realizzazione di uno Scammel Pioneer SV2V in 1/72.
E’ lo stesso mezzo apparso su un numero di Model Time (o Steel Art, non ricordo) e che mi ha colpito per la dovizia di particolari e per l’ottima realizzazione finale.
Potete trovare l’articolo qui: