[WiP] Sd. Kfz. 234/1 (VII)

29 Ago, 2009
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Dopo più di due mesi torno a parlare di questa autoblindo.

Gli ultimi lavori apparsi in questo post si fermavano al colore di fondo.

Mimetica
Utilizzando la stessa tecnica impiegata per il panther (che potete vedere qui) ho realizzato gli altri 2 toni della mimetica, seguendo le indicazioni della scatola e le immagini del volume “Sd.Kfz. 234” di Parada /  Koenig / Jablonski (edizioni Kagero).
Per il verde ho usato il colore XF-58 (Olive Green), successivamente schiarito con l’XF-60 (Dark Yellow), una punta di XF-15 (Flat Flesh) ed una punta di bianco, mentre per il marrone ho usato il colore XF-64 (Red Brown), anch’esso schiarito con gli stessi colori di cui sopra.

Il risultato è il seguente:

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Attrezzi
A questo punto, prima di iniziare con le decal e l’invecchiamento, ho colorato tutti gli attrezzi: le taniche e l’estintore hanno ricevuto una mano di Japan Uniform WWII Vallejo, il cric di Boltgun Metal GW, le parti in legno degli attrezzi Graveyard Earth GW.

Per le parti in metallo degli attrezzi ho utilizzato Nero, più una punta di Ultramarine Blue; successivamente verranno metallizzati con una matita dalla mina morbida.

Decal
La scatola Roden contiene le decal per un’unica versione di quest’autoblinda. La qualità è tutt’altro che eccelsa, oltre al fatto che certi elementi sono divisi, come le balkenkreuz, in cui il nero ed il bianco sono due elementi distinti da sovrapporre.

Fortunatamente, il volume “Sd.Kfz. 234” fornisce un intero set di decal sia in 1/35 che in 1/72 di tutti i modelli rappresentati nel libro. La stampa è veramente ottima, tanto che le indicazioni da apporre sulla fiancata in 1/72 sono… leggibili!

Ho quindi utilizzato le targhe del set Roden, mentre balkenkreuz e indicazioni provengono dal manuale.

L’applicazione su superfici piane non ha necessitato di nessun softer, solo di una mano lucida sotto ed una a sigillare il tutto.

Lavaggi
Una volta asciutta la vernice lucida, ho dato un primo lavaggio di Terra di Cassel e Bruno Van Dyck diluito in Thinner for Washes, cercando di riprendere il colore nei recessi per evitare il secondo lavaggio selettivo.

Drybrush
Per ogni colore della mimetica ho usato un colore a smalto differente, schiarito con il bianco fino ad utilizzarlo quasi puro.

Ho cercato di non calcare troppo la mano, in vista delle successive scrostature.

Scrostature
Per la prima volta mi sono cimentato nella realizzazione delle scrostature.

Seguendo alcuni post su www.planetarmor.com e su www.missing-lynx.com ho deciso di realizzarle ad acrilico. Ho utilizzato i seguenti le seguenti miscele di colori GW:

a. per la parte gialla: sunburst yellow, graveyard earth, skull white e dwarf flesh
b. per la parte marrone: scorched brown, graveyard earth, skull white
c. per la parte verde: catachan green, skull white

Per la parte più profonda delle scrostature, in cui si dovrebbe intravedere il metallo ossidato, ho utilizzato lo scorched brown mescolato con il nero.

Ho quindi prima realizzato le scrostature chiare, per poi colorare al centro la parte scura.

L’effetto non è molto marcato, anche a causa della piccola scala, ma mi soddisfa appieno!

Ecco come si presenta adesso il mezzo:

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Ruote
Le ruote meritano un discorso a parte.

Le ruote sono state primerizzate con il nero anziché con il bianco, quindi ho colorato i mozzi con una mano di dark yellow che, a causa del primer nero, tende paurosamente al verde.

La parte gommata è stata colorata con una mescola di nero ed ultramarine blue, come gli attrezzi metallici. Questa combinazione crea un colore molto vicino a quello della gomma utilizzata per le ruote.

A questo punto ho effettuato un lavaggio con bruno van dyck e terra di cassel sui mozzi, seguito da un drybrush con colori ad olio.

Il drybrush con gli oli, purtroppo, ha un po’ nascosto il precedente lavaggio…

Ho eseguito un drybrush con toni di grigio anche sulle ruote, in modo da differenziare la cromia del battistrada. Quest’operazione si è successivamente rivelata praticamente inutile, in quanto i pigmenti depositati dopo hanno annullato l’effetto.

A questo punto lavaggio e drybrush sono stati sigillati con una mano di opaco e, dopo un paio di giorni, sono passato ai pigmenti.

Per ottenere una colorazione abbastanza chiara, tipica delle terre sterrate, ho utilizzato una miscela di pigmenti MIG chiari, Light Dust ed Ashes White.

Questi sono stati depositati a secco, quindi bagnati con il Thinner for Washes e “spalmati” con un pennello.

Ad asciugatura completata (circa 15-20 minuti) ho asportato l’eccesso con un dito.

Anche i mozzi hanno ricevuto un po’ di pigmenti in modo non omogeneo, per preservare almeno in parte la colorazione sottostante.

Ecco come appaiono:

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